DIVERSO DA CHI?
Sentirsi diversi dagli altri
Il titolo di questo post è anche quello di un film molto divertente e si presta perfettamente a introdurre l’argomento che voglio affrontare oggi: il sentirsi diversi dagli altri. Chi ha questo tipo di percezione non si sente integrato né in sintonia con tutti gli altri e a volte fa fatica a stabilire rapporti di qualsiasi genere e anche a comunicare perché pensa di essere su un piano differente che non permette di comprendere o di essere compresi. Questa convinzione provoca una grande frustrazione, ci si sente soli e isolati, esclusi ed emarginati. Si pensa di essere fuori dal coro e dal gruppo, estromessi.
Una delle mie pazienti ne è l’esempio lampante: M. ha tante capacità, un sacco di doni interiori che le permettono di realizzare molte cose belle ma proprio in virtù di queste qualità si sente diversa, a disagio, fa fatica a trovare persone che siano sulla sua stessa lunghezza d’onda. E quindi cosa fa? Cerca di annullare, appiattire addirittura far scomparire queste caratteristiche per omologarsi agli altri, per non sentirsi diversa, per essere accettato dal gruppo. Dalla società. Non dice: -Ma che bellezza che sono così e che sento in questo modo e che faccio bene le cose che mi piace fare!- Al contrario è certa di essere sbagliata, mai nel posto giusto e al momento giusto; o si sente un’aliena tra gli Umani o l’unica Umana in un pianeta alieno. E,per quanto non veritiera sia, non è una bella sensazione.
Così ho iniziato a lavorare con M. su questo concetto usando una metafora che l’ha entusiasmata, perché le ha permesso di capire come stanno davvero le cose, e quindi di cambiare il suo atteggiamento e di conseguenza la sua realtà. La visione che le ho dato è la seguente: immagina un campo di margherite bianche in cui ce n’è soltanto una blu. È chiaro che il fiore colorato spicca su tutti gli altri e si nota di più, ma soprattutto sembra che sia l’unico diverso. Ma non è la verità. Intanto sono tutti fiori e, per di più, tutte margherite. In secondo luogo, le centinaia di margherite bianche che sembrano tutte uguali, sono in realtà diverse una dall’altra: alcune sono più alte, altre più basse, qualcuna ha sei petali e altre ancora otto, in alcune il bottone centrale sarà giallo più chiaro, in altre più scuro. E così via. Questo vuol dire che non è la margherita blu a essere diversa da tutte le altre ma ciascuna margherita è differente, unica e irripetibile.
Lo stesso succede a noi. Nel momento in cui scopriamo e interiorizziamo questa profonda verità, ci rendiamo conto che la diversità non è altro che il proprio modo di essere e che ognuno di noi ha il suo e può usarlo nel miglior modo possibile, senza tentare di adattarlo a quello degli altri. Se tentiamo di negare noi stessi e la nostra essenza più autentica, rischiamo di dimenticare chi siamo e di perdere il nostro potere personale, correndo il rischio di essere schiacciati dal potere degli altri. Soffocati da chi ci circonda. Ma spesso si preferisce agire in questo modo. Piuttosto che sentirsi esclusi, si preferisce omologarsi perché ci si sente al sicuro, appartenere a un gruppo o ad una moltitudine è rassicurante, staccarsene è inquietante e produce solitudine e isolamento. Ma non è vero, è del tutto falso, perché proprio come accade nel campo di margherite, anche all’interno della moltitudine, ognuno è diverso dall’altro, ognuno è una creatura unica, irripetibile e speciale a modo suo.
Ed ecco che, quando si metabolizza davvero questo concetto, quando si scopre che questa è la verità, come per magia la diversità cessa di essere divisione e diventa quello che è in realtà: unicità molto preziosa. Si comprende inoltre che non esiste separazione alcuna tra noi e gli altri, che siamo un tutt’uno e siamo profondamente interconnessi. Ti ricordi Matrix? Il film, intendo. Neo a un certo punto riesce a vedere la verità, a guardare la realtà che lo circonda nel modo giusto, e si accorge che è fatta di energia,che nel film è rappresentata da numeri, un’infinita serie di numeri tutti diversi tra loro ma pur sempre numeri.
Noi siamo esattamente così, un’enorme unica Energia che si muove, si scambia ed è viva e vibrante. Siamo tutti Uno e, proprio come nella bella canzone di Francesca Michelin, non c’è nessun grado di separazione tra di noi.



