GLI ALTRI SIAMO NOI
La legge degli specchi spiegata con un esempio
Un paio di giorni fa ho riascoltato per caso Gli altri siamo noi, la bella canzone di Umberto Tozzi, che mi ha fatto riflettere sulla profonda verità contenuta nel testo e soprattutto nel titolo. L’associazione di idee con la legge degli specchi è stata immediata e ho deciso di scriverci un post. La frase gli altri siamo noi è di fondamentale importanza per la comprensione di particolari reazioni che abbiamo in presenza di alcune persone che ci dis-turbano, che hanno modi di fare e di dire che scatenano reazioni emotivamente forti. Il perché ci succede questo è uno solo: quella determinata persona è uno specchio in cui ci guardiamo e che ci mostra un determinato atteggiamento che fa parte di noi e che non ci piace affatto. Ecco perché la reazione emotiva è così forte, perché ci riconosciamo proprio in quell’essere umano che ci dis-turba tanto.
I motivi di tale turbamento sono tanti e molto complessi ma alla base di tutto c’è una ragione molto semplice: in qualche modo ci riguardano. Se il nostro vicino è sgarbato e il suo modo di fare ci fa sentire profondamente indignati, offesi o ci fa arrabbiare un po’ troppo vuol dire che tocca le corde più profonde del nostro essere. Probabilmente riconosciamo nel suo atteggiamento la nostra mancanza di gentilezza verso il nostro prossimo oppure sentiamo di aver subito tale mancanza. Forse abbiamo trattato male, e magari continuiamo a farlo, qualcuno o siamo (stati) trattati male reiteratamente, per questo reagiamo in modo così forte. Come si dice
spesso, la mettiamo proprio sul personale, e lo è davvero.
Che fare quando ci troviamo davanti a uno “specchio” che riflette qualcosa di noi che non ci piace o che è particolarmente dolente? Intanto è meglio fare un bel respiro, contare fino a 10 e non recitargli in ordine sparso tutte le parolacce che sappiamo o lanciargli addosso la prima cosa che abbiamo sotto mano. So che sarebbe molto gratificante ma molto poco utile. Proviamo invece a fermarci a riflettere un momento e prendere atto di quello che ci sta succedendo, senza giudizi né critiche, ed essere grati a quella persona che ci infastidisce o dis-turba così tanto perché ci sta mostrando un lato sgradevole della nostra personalità sulla quale possiamo intervenire e lavorare, che possiamo modificare, per crescere e diventare persone migliori.
Quindi, sembra paradossale ma non lo è, quando ci infuriamo, ci indigniamo, ci sentiamo particolarmente offesi da un atteggiamento, un’azione o una frase, facciamo un bel respiro, sotterriamo l’ascia di guerra e ringraziamo mentalmente la persona che l’ha compiuta o pronunciata perché ci sta mostrando qualcosa di molto importante che appartiene alla nostra sfera emotiva e sulla quale dobbiamo riflettere e intervenire. Ci troviamo soltanto davanti a uno specchio che riflette la nostra immagine che ogni tanto può anche non piacerci.



