LASCIA CHE SIA

Testimonianza di una rinascita

Questo è un post anomalo perché non lo ha scritto Marika, è una testimonianza, troppo piccola per la grandezza di quello che c’è dietro, di come le cose possano cambiare da un momento all’altro e dei piccoli miracoli che accadono quando sei nel flusso, quando lasci che la vita ti sostenga e ti abbandoni ai meravigliosi e misteriosi progetti che l’Universo ha in serbo per te. E’ un piccolo racconto di quanto mi è successo da quando ho cominciato a lavorare con Marika.

Innanzitutto mi presento: mi chiamo Maria, ho 53 anni, sono una scrittrice e una social e personal chef, una cuciniera narrante insomma. Quattro anni fa la mia vita è cambiata radicalmente, in effetti mi è proprio esplosa in mano nel giro due minuti scarsi. Mio marito mi ha lasciata dopo 16 anni, nel giorno del nostro anniversario (prima però ha mangiato) e dopo tre giorni è andato via da casa. Avevamo seri problemi economici, io non lavoravo e la sua occupazione era a rischio, non potevamo permetterci di pagare due affitti. Così ho deciso di tornare a Palermo anche perché a Milano, dove abitavamo, non avevo proprio più niente da fare.

La mia famiglia mi ha accolta con immenso amore e ha creato attorno a me un cordone di protezione e assistenza incondizionata e granitica. Avevo una casa dove stare, non pagavo neanche le bollette, ma non avevo un lavoro. In più, proprio in quei mesi terrificanti, mia madre è entrata in coma e se n’è andata lo stesso giorno del mio ritorno a casa. L’ho salutata e l’ho lasciata andare, da papà. Il dolore per l’abbandono di mio marito era devastante, mi ricordo solo lacrime e disperazione, un calvario che durava 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ma piano piano, molto lentamente, grazie anche alla meditazione e al percorso spirituale che avevo cominciato qualche anno prima, il dolore è andato via.

Però ero (e a volte sono ancora) piena di rabbia, mi sentivo offesa, indignata, umiliata e molto incazzata. Ed ero senza lavoro e senza una lira. Se non mi avessero accolta, accudita, nutrita e vestita, potevo andarmene sotto un ponte. Non sapevo chi ero, che cosa volevo fare, che strada prendere, ero frustrata, impaurita e tanto infelice. Poi, grazie a un’amica comune, ho incontrato Marika, era la quasi primavera del 2015, e abbiamo cominciato a lavorare insieme col Theta Healing. Beh, non è stato (e non lo è tutt’ora) facile e a volte per nulla piacevole, ma non ho mai smesso di lottare per diventare quella che sapevo ero destinata a essere.

Abbiamo rimosso blocchi psicologici e traumi ancestrali, abbiamo scovato auto-boicottaggi e sventato auto-complotti che mi impedivano di amare e lasciarmi amare, di avere il successo che sapevo, e so, di meritarmi, come chiunque altro su questa Terra. Marika mi ha insegnato a stare nel flusso, a farmi sostenere dalla vita, a riconoscere i piccoli, ma spesso eclatanti, segnali che ci invia l’Universo per farci comprendere che siamo sulla strada giusta. Ad ascoltare la voce del mio Sé superiore, della mia anima, che non sbagliano mai, a decifrare i messaggi del mio corpo, che quando è sì è sì ma quando è no è no. Punto e basta.

Le cose hanno cominciato a muoversi: la mia attività di social chef è cresciuta, quest’estate ho lavorato tanto con i turisti e un editore mi ha chiamata per pubblicare il mio libro. Ero molto contenta, è stato un agosto bellissimo. Ma all’improvviso è finito tutto. Niente più cene, l’editore è sparito e io ho smesso completamente di lavorare. Zero tagliato. Ma non ho mollato e Marika era sempre al mio fianco. Mi ha accompagnato attraverso questa nuova fase e abbiamo continuato a lavorare per capire cosa stessi facendo, ancora una volta, per impedirmi di essere felice. Perché stessi rifiutando abbondanza e successo. Ho versato altre lacrime, mi sono arrabbiata, mi sono messa nuda davanti a lei e a me stessa, ho strapazzato il mio ego e accarezzato la mia anima. Ho pregato, meditato e non ho smesso mai di crederci.

Ho finalmente terminato un romanzo che avevo lasciato in asso e ho ri-scoperto quanto mi piaccia scrivere, quanto abbia nel DNA la voglia di raccontare storie e quanto le persone le amino. Così ho capito che il libro che doveva uscire non era quello prescelto dell’editore fantasma, ma quest’ultimo. Questa consapevolezza, questa scelta mi ha dato una grande energia e mi sono resa conto che ero io e solo io che non volevo quella casa editrice. Mi sono centrata e concentrata e, benché abbia già pubblicato tre romanzi, ho deciso di ricominciare d’accapo, come una perfetta sconosciuta e di mandare il mio manoscritto a tutte le case editrici che mi piacciono davvero e con cui vorrei pubblicare il mio libro. Sto aspettando che finiscano le vacanze anche perché qualcosa mi dice che nel frattempo potrebbe succedere un altro piccolo miracolo.

Ma torniamo alla cucina, un bel giorno di novembre mi hanno chiamato per cucinare su un caicco meraviglioso, ormeggiato in un posto splendido, 12 ospiti tra i quali una chef nonché ristoratrice di New York. E’ stata un’esperienza illuminante che mi ha finalmente fatto prendere coscienza delle mie capacità e risorse. Ho ricevuto tanti complimenti e piantato tanti semini per il futuro. In quei giorni sono anche riuscita a recuperare dei soldi che mi doveva una persona e ho deciso di occuparmi personalmente delle mie “cose”, gradevoli o sgradevoli che fossero, senza delegare più nessuno. Ho smesso di fare lo struzzo. Poi sono partita per Bologna, per trascorrere il Natale con le mie figlie. Il giorno dopo il mio arrivo, la batteria del mio telefono è morta, aveva un’autonomia di appena due ore. Mi sono informata in un negozio e mi hanno detto che sostituirla costava 50 euro.

Ho guardato il cielo grigio e ho lanciato il mio solito e tacito messaggio: “Pensaci tu”. La notte tra il 24 e il 25 dicembre ci siamo scambiate i regali e, oltre al libro che desideravo, c’era anche un gratta e vinci. Ho vinto 50 euro e l’indomani la batteria ha ripreso a funzionare normalmente. Ero basita, felice e grata. Ma non è finita qui! L’indomani mia cognata mi ha chiamato per farmi gli auguri e ne ha approfittato per commissionarmi il cenone dell’ultimo dell’anno: 50 persone (il cinquanta ricorre, mi sa che mi devo giocare ‘sto numero!). Non ho mai cucinato per tanta gente, il mio massimo era stato di 30, e avevo un aiuto, ma l’ho fatto, da sola. Sono stata ai fornelli per 18 ore consecutive, prima a casa mia e poi nella cucina della casa dove si sarebbe svolta la festa. Ho cucinato per grandi e piccini, ho chiacchierato, riso e fatto ridere, ho intrattenuto tra una portata e l’altra. E’ stato bello ma soprattutto è stato un gran successo. Altri semini magici per il futuro.

Ecco, questo è la storia che volevo condividere con te, i piccoli ma grandi miracoli che mi sono accaduti grazie al percorso che sto facendo con Marika. Non smetterò mai di ringraziarla ma anche di ringraziare me stessa. Perché alla fine la verità pura e semplice, ma così difficile da accettare, è che arriva tutto quello che vogliamo e quello che non arriva siamo noi a tenerlo lontano. La cosa più difficile è capire e scoprire perché. Non voglio più avere paura di ricevere ciò che merito, il contrario dell’amore è la paura, non l’odio, e io desidero che la mia vita sia piena di amore, grazia e armonia. Voglio diventare, e restare fino alla fine, la persona che sono destinata a essere. Me stessa. Voglio continuare a credere nei miracoli e nella magia dell’Universo e restare nel flusso della vita che so che non smetterà mai di sostenermi e proteggermi.

La frase: “Bisogna credere per vedere e non vedere per credere” è il mio motto, granitico e incondizionato, la mia parola d’ordine, il mio mantra.

E quando, durante il mio percorso, prenderò qualche scivolone, perderò temporaneamente la rotta o sbaglierò strada, non sarà grave, fa parte del “gioco”. Mi rialzerò, ritroverò la rotta e la via. Con l’aiuto, la grazia e l’illuminazione di Marika.

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